mercoledì, luglio 13, 2011

"Scrivi qualcosa sulla fine delle relazioni..."

Notavo che da un gennaio non pubblicavo un post su questo splendido blog (ndr) e quando ad alta voce ho chiesto "di cosa potrei scrivere" ? Mi hanno risposto con il titolo di questo post.
Che dire, quasi come se potessi dire qualcosa di utile o sensato su questo aspetto della vita di ciascuno.
Eh si, la "fine delle relazioni"...non devo certo spiegarvi io che ci sono relazioni di vario tipo e che investono i vari ambiti della nostra vita: la sfera sentimentale, quella lavorativa, quella familiare, quella amicale...
Eppure ciascuna "sfera" vive una fine "diversa" pur essendo noi gli stessi.
Forse che diamo un peso diverso alle "fini" che viviamo? O alle persone che ne sono coinvolte ?
A volte si, a volte no.
Di quelle tra le più strazianti, difficili, complesse da vivere sono le "fini amorose"...
Chi non ne ha vissuta una ?! Si sia vittima o carnefice, da qualunque parte si stia, vivere una "fine" non è cosa semplice.

Ci sono gli amici...e gli amici degli amici..."come stai?", "ticapisco", "lasciaperdere", "chiusaunaportasiapreunportone", "nontimeritava"...pare che siano le espressioni più dette in questi momenti (fonte Google adwords), ci sono quelli che vorrebbero starti vicino ma non possono perchè "ohsentiamoci, cisonosempreperte, losai" e quelli che non vorresti ma che possono "dai prendiamoci un caffè", "devi distrarti vieni con noi a fare parapendio", "c'è un amico che conosce la persona giusta per te, organizziamo una cena ?".
Perchè inevitabilmente, come diceva Karl Popper "Nessuno è un'isola" e le relazioni sono tali proprio perchè si allacciano tra uno e molti...e quei molti tornano verso l'uno, a volte nel momento giusto, a volte no.
Gli amici in questa situazione possono essere i peggiori alleati e i peggiori nemici. Ti prenderanno in giro perchè sei ancora lì a sperare in un suo ripensamento o anelare ad un sms. Ti smontano per qualunque cenno possa venire dall'ex perchè loro sanno che se uno è ex, ex deve rimanere per sempre "la minestra scaldata non piace a nessuno"...tranne quando poi tocca a loro...e allora la mangerebbero anche appena scongelata. Quando incontreranno l'ex di turno gli diranno che tu stai bene e sei una persona serena anche se non è vero...anche se stati soffrendo come un cane abbandonato e malmenato per strada con la rabbia...e queste parole decreteranno la definitiva convinzione del tuo ex che alla fine meglio che si sia chiusa questa storia anche se forse in fondo al suo cuore...sperava ancora.

E vogliamo parlare dei parenti ? "macome!", "perchè?", "daquando", "e io che pensavo che vi sposavate", "mi stava simpatico", "mi stava antipatica", "menomale", "ora dove la trovi un'altra persona così?" E ti vedono depresso, e non va bene perchè non ci devi pensare, tutto finisce e l'amore eterno non esiste e "vedi me e tuo padre, stare insieme per una vita non è facile" (si ma voi ci riuscite...), e devi passare del tempo da solo perchè è importante capire la ricchezza della solitudine, e se non andava, meglio ora che in futuro quando ci sarebbe stato un figlio. Insomma "dispenser" di consigli a profusione, quasi mai richiesti e quasi mai colti perchè diciamocelo, se una cosa ce la dice un parente o peggio i nostri genitori quasi mai l'ascoltiamo, se ce la dice il primo passante a cui siamo disposti a credere, lo accogliamo come oro colato. Inevitabilmente, poi, quando ci sarà la new entry che ci avrà permesso di dimenticare l'ex, i parenti ritorneranno coi ricordi a chi c'era prima al tuo fianco, confidandoti che in fondo prima ti vedevano meglio, che con eri diverso e che da quando ti sei rifidanzato sei cambiato. Insomma, mai contenti e tu meno di loro.

Visto che la maggiorparte della nostra giornata la passiamo spesso con i colleghi, inevitabilmente rappresentano un ulteriore contraltrare della tua storia appena finita. Ti vedono depresso in ufficio se sei stato vittima e coi sensi di colpa se sei stato carnefice. Ti spiegano che devi provare a buttarti sul lavoro e cercare di non pensarci e sostanzialmente visto che alcuni di loro sono anche amici tuoi, si comportano come descritto nel primo paragrafo di questo post. Inutile ripetersi. Unica aggravante è che per forza di cose li vedi tutti i giorni e se non stai attento diventeranno il tuo incubo peggiore. C'è l'amicone che vuole darti a tutti i costi i consigli e pare volerne parlare anche più di te della tua recente separazione. Di solito ha gli occhiali, la barba, è alto e perennemente a dieta. Vuole sentirsi utile forse ma non si rende conto che certe volte, meglio un sano silenzio che un martellante parlare.

Quello che di tutto questo è vero è che quando una relazione finisce si deve fare i conti con se stessi. Più e prima che con gli altri. Ci si deve fermare a capire cosa effettivamente è andato storto e perchè. Se dipende da noi abbiamo il dovere e il potere di rimediare, se non dipende da noi vuol dire che abbiamo "subìto" una scelta...e se l'abbiamo subìta non facevamo veramente parte di una coppia.
Chiedetevi se ora che siete soli siete una persona "migliore" o "peggiore" di prima. Chi non ci ha reso "migliori" e non ci ha fatto scoprire lati nascosti del nostro essere, forse non aggiunge davvero nulla alla nostra vita...e allora, meglio lasciarla andare.
Chiedetevi se ora che siete tornati il centro unico del vostro mondo non sia il caso di prendervi più cura di voi stessi, perchè volervi bene può essere il primo passo per capire che da soli non si muore e vale la pena stare in due solo se "si vince" qualcosa in più.
Che poi sicuri che quella lì fosse proprio la persona con cui volevate invecchiare? Quella che volevate trovarvi accanto il giorno che, guardando i vostri nipotini giocare, vi sareste chiesti se avete passato una vita degna e rispettosa...e se avete lasciato qualcosa di importante nelle persone che avete incontrato.

Se avete vissuto "la fine di una relazione" proprio con la vostra metà della mela, quella che combacia perfettamente con voi, allora combattete...fino alla fine.

L'amore vero esiste...e Resiste. Al tempo , alle difficoltà, agli incidenti, a tutto ciò che gli serve per lottare per la sopravvivenza e rendervi una persona felice. Che se non lottate per la felicità per cosa diavolo volete lottare ?

Se quindi siete alla "fine di una relazione"...fermatevi, analizzate un pò di cose...fatevi qualcuna delle domande su elencate...e soprattutto come diceva il caro San Paolo, "Esaminate ogni cosa e ritenete ciò che è buono". Attenzione al verbo "ritenere" inteso come "tenete per voi", "custodite", "conservate". Quindi raccogliete tutto, conservate ciò che si salva...e andate avanti.
A voi stabilire se è il caso di procedere senza sosta, fermarsi...o se valga la pena tornare indietro.

Una cosa è sicura, vorrete mica avere risposte alle domande esistenziali sulla vostra vita da questo blog ?

Ma...

...ANCHE NO !

3 commenti:

Leezbeth ha detto...

Questa storia che assomiglia tanto a qualcosa che conosco..dove la parte mancante è ancora il mio coraggio.

annina ha detto...

Se avessi dovuto scrivere io qualcosa sulla fine delle relazioni, non avrei saputo fare meglio ... mi ci rivedo ... tranne che per una cosa ... forse in qst sono stata fortunata : ho avuto affianco degli amici straordinari: mai invadenti, mai pietosi, mai scocciati, sempre disponibili .... loro sono una cosa per cui la vale la pena di lottare ... la metà della mela??? non so se la mia esiste ma come dice Fabio Volo : L'altra metà da trovare non è un uomo: sei sempre tu. E' l'altra metà di te, la parte sconosciuta alla quale devi dare vita, per poterti finalmente incontrare. Per sempre. Questa è la vera unione in grado di liberarci da quel sentimento di solitudine che avvertiamo anche quando stiamo con qualcuno. Allora, poi non c'è niente di più bello che condividere con una persona la propria vita. Però bisogna prima averne una. Una vita viva. E' la totalità che esalta. Quando guardi un quadro, può anche piacerti un particolare, ma è l'insieme che ti emoziona."

Rapa ha detto...

Per quel che mi riguarda, io, da oggi, combatto. duro. peggiorare non si può a sto punto quindi... e le facciate non mi spaventano. preferisco sucare piuttosto che spegnermi.