Quando ero piccolo e mi sbucciavo un ginocchio...o mi facevo male cadendo dalla bicicletta, dopo ero sempre curioso di vedere il mio corpo quanto velocemente avrebbe reagito alla ferita subita.
Ero curioso di vedere in quanto tempo si sarebbe risanata la pelle, in quanto tempo si sarebbe formata la classica "crosticina" che sarebbe poi caduta dando spazio alla pelle nuova. Ricordo ancora quando per posare la bicicletta, la catena decise che era quello il momento di scappare dagli ingranaggi facendomi un taglio che prese tutto il polpaccio sinistro...credo di avere ancora la cicatrice.
Ci sono certe ferite che si risanano subito...
certe ferite di cui ti dimentichi...
certe ferite che porca miseria ti fai sempre allo stesso posto (mia madre sicuro si ricorda che mi facevo male ogni settimana SEMPRE ed immancabilmente al ginocchiio e al gomito destro, sempre nello stesso punto!)...
ci sono certe ferite che pur risanandosi ti ricordano che le hai avute...e magari più in là, o già ora cominciano a farsi sentire quando è cattivo tempo...
ci sono poi certe ferite così intensamente e ostinatamente profonde che forse non riuscirai mai a risanare...ma difficilmente sono di natura "fisica"...spesso di natura emotiva...sentimentale...morale...per non parlare di quando coincide la morale con la fisica...ahe...meglio evitare...
E lì stai ad aspettare il tempo, il tempo che passa e che speri ti possa far crescere quella "crosticina" per dare spazio alla pelle nuova di cui scrivevo prima...
pero...c'è sempre un però...la ferita rimane aperta....viva...e ti spieghi il perchè nonostante passi il tempo...
Non te lo sai proprio spiegare...e ogni tanto, ciclicamente, la ferita si riapre e continua a fare male...
Poi...poi...cominci a convivere col dolore, cominci a pensare che diventa solo una nuova parte della tua giornata, cominci a pensare che è solo un'altra fase che devi vivere prima della rinascita...e ti rassereni...pensi che in fondo come si dice "Il tempo è medico e galantuomo"...è MEDICO tutte le volte che deve cercare lentamente di sanarle le tue ferite e stai certo che lo farà...prima o poi...lo farà e GALANTUOMO tutte le volte che ti darà ragione di quelle ferite...tutte le volte che ti farà capire che forse giusta o sbagliata che fosse...quella ferita era necessaria. Non c'è che dire, "Il tempo è medico e galantuomo"...
Il tempo scorre...passa...anzi, è il motore che fa scorrere e passare tutto...è il meccanismo attraverso cui "tutto scorre". S.Agostino provò per lungo tempo a dare una definizione del tempo...ma non ne uscì a capo. Lui...figuriamoci io se ci riesco...
Il tempo passa...ci sono persone che ti ripetono "c'è tempo"...oppure "troverai il tempo"...oppure "hai bisogno di tempo"...ma fin dove...fino a quando?
Il tempo è medico e galantuomo...si ma quando comincia ad esserlo? Oggi, domani...dopodomani...o forse mai? Ecco...è sempre e solo una questione di tempo.
E bisogna attenderlo il tempo giusto. Il tempo per fare o non fare qualcosa. Il tempo per decidere qualsiasi cosa.
Tempo di andare o tempo di restare. Tempo di scelta o tempo di inerzia. Tempo di abbandonarsi alla ragione o al cuore...ma si sà che il cuore ha sempre ragione!
Ieri scrivevo che
"mi sento invaso da quel "lato oscuro" che sò bene di avere dentro di me. Mi scopro e mi desidero...cattivo.
Voglio accarezzare la cattiveria, sentirla fluire nel mio sangue...esserne invaso.
Perchè in questo momento è forse l'unico "animo" che sento vero, vivo dentro di me.
L'unico animo che mi dia la libertà di fare e pensare e dire ciò che voglio.
Che mi dia l'opportunità di non dovermi preoccupare di chi mi sta intorno e di cosa possa pensare.
Che mi dia l'opportunità di non preoccuparmi del dolore che provoco, visto che è il fine dell'essere cattivo.
Voglio sentire la cattiveria dentro di me...farla scorrere...e poi via. Farle fare il suo corso. Farle fare il suo decorso.
E poi via...per essere di nuovo felice !"
(cazz se arrivo addirittura a citare me stesso stong nguaiat proprio!)
Ecco...anche qui "c'è tempo". E il tempo è quello del defluire del lato oscuro.
Nella prima puntata di LOST (splendido telefilm, andatevelo a vedere..) il protagonista parla in questi termini della PAURA.
Era un chirurgo e ricordando una operazione rischiosa che stava degenerando in sala operatoria, raccontava di aver deciso di dare spazio alla PAURA di perdere il paziente...dare modo alla PAURA di farla defluire...di farla scorrere...ma di darle solo 5 secondi...di darle il tempo di attraversargli il corpo, il cuore e la mente per soli 5 secondi.Raccontava di aver cominciato a contare ...1....2.....3....4....5....e poi di aver ricominciato ad operare, riuscendo, ovviamente a salvare la persona che aveva subito l'intervento...un telefilm. Certo!...ma si tratta di questo...
Si tratta di dare tempo al proprio corpo, alla propria anima, alla propria mente, al proprio cuore...di far defluire la CATTIVERIA per poi sentirsene liberi.
Per poi tornare ad essere felici...per poi tornare a vivere una vita piena di maledetti difetti...di contraddizioni...ma una vita che sia viva fatta di scelte, di prese di posizione come solo a me piace fare, di decisione e di autonomia come di chi è artefice del proprio destino.
Il punto...il nocciolo di tutto questo è uno solo però...questa dannata cattiveria la vuoi direzionare solo verso te stesso.
Ti fai del male da solo.
Ti tratti male da solo.
Ti ritieni indegno di andare in Chiesa.
Ti ritieni indegno di ricevere un regalo (fosse anche una cazzata!) dalla tua splendida migliore amica K.
Ti ritieni indegno di generare felicità nel prossimo.
Ti ritieni indegno di provare un pò di gioia per il sole sulla tua faccia.
Ti ritieni indegno di stare vicino alle persone cui vuoi bene e di poter portare loro un sorriso.
Ti ritieni indegno di poter offrire conforto.
E allora...e allora sei cattivo contro te stesso...e lasci fluire la cattiveria...contro te stesso.
E pensi male di te...E fai del male a te...e solo a te stesso. Perchè del male agli altri forse ne hai già fatto abbastanza.
Perchè "te stesso" è l'unica persona della quale, in questo momento, te ne frega veramente poco di ferire...
E allora...e allora Buon Natale a tutti voi...che un di un Buon Natale a me, me ne frega davvero poco...a voi.
A voi tutti Buon Natale.
A chi mi conosce e mi ama
A chi mi conosce e mi odia
A chi non mi conosce e o mi ama o mi odia.
A chi non vuol conoscermi
A chi vorrebbe conoscermi
A chiunque voglia vivere un Buon Natale.
e....a me ?
Buon Natale...?
ma...
ANCHE NO !